In ambito psicoanalitico lacaniano la seduta a tempo variabile segue la logica della punteggiatura e anche la logica del taglio.
Se il tempo della seduta segue il principio della scansione dei significanti, secondo unità semantiche, allora la seduta può fermarsi su un significante o una serie di significanti che appaiono molto significativi.
Il discorso dell’università può essere inteso anche come un dispositivo per la formulazione di “metafore terminologiche”.
L’oggetto piccolo a è la causa/predisposizione del nostro desiderio e si configura come una matrice multisensoriale.
Nel romanzo L’anniversario di Andrea Bajani troviamo una rappresentazione efficace della funzione simbolica del discorso.
Nell’ascolto della storia delle persone che incontriamo in analisi dobbiamo tener conto di quegli eventi che hanno scandito il loro percorso esistentivo segnando la presenza di un prima e un dopo.
Dal punto di vista psicoanalitico la storia raccontata nel romanzo Lacci di Domenico Starnone si presenta come un’illustrazione efficace di alcuni aspetti che riguardano la logica del trauma e la trasmissione intergenerazionale del desiderio.
In alcuni studi il deficit di comprensione delle intenzioni dell’Altro che manifesta il soggetto borderline viene accomunato alle difficoltà dei soggetti psicotici nel decodificare i segnali relazionali dell’Altro.
Si è concluso da poco il ciclo di seminari del Dipartimento Clinico dell’IRPA. Nel 2025 gli incontri sono stati dedicati al tema de “I grandi paranoici”.
La particolarità dello sciame borderline consiste nel fatto che il soggetto si trova in una posizione immaginaria, ma questa posizione non coincide con quella del fallo immaginario.
Il mio cammino in Jonas mi ha sostenuto anche in altre esperienze cliniche spingendomi a riformulare alcuni aspetti della teoria e della pratica psicoanalitica.
Il concetto di rettifica dell’Altro, coniato da Recalcati, pone l’accento sul campo relazionale da instaurare nella cura dei nuovi sintomi.
La testimonianza è sempre singolare perché non riguarda l’identificazione, ma l’assunzione della singolarità del proprio Reale pulsionale.
Nel libro Il vuoto e il fuoco Massimo Recalcati espone una teoria sintetica della clinica psicoanalitica delle organizzazioni.
Nella scrittura del caso possiamo individuare tre livelli in cui il clinico è chiamato a compiere degli atti.
Nella separazione da una parte osserviamo l’appello che il soggetto rivolge all’Altro per ricevere il complemento alla sua mancanza d’essere e dall’altra il soggetto si interroga sul desiderio che apre una divisione (Spaltung) nello stesso Altro.
C'è qualcosa di muto e sommerso nei vissuti dei pazienti borderline, dall'esterno però notiamo il fragore dei loro agiti. Si tratta di uno sciame di eventi che rimangono muti perché non assumono la struttura che gli darebbe significato.
Durante l’elaborazione della tesi sullo sciame borderline ho avuto bisogno di aiuto per capire meglio in che direzione stavo andando.
All’inizio dell’esistenza umana non c’è la dimensione articolata del linguaggio, ma il significante come evento Reale che imprime la presenza dell’Altro nel ritmo della nostra vita.
Se vogliamo considerare gli oggetti topologici per illustrare la logica significante che presiede alla genesi del discorso dell’inconscio, allora possiamo pensare al nastro di Moebius.
Nel discorso del capitalista vediamo che l’oggetto piccolo a, così come avviene nel discorso dell'analista, entra in rapporto diretto con il soggetto diviso, però in un posizionamento e svolgendo una funzione ben diversa.
Il discorso dell’inconscio va inteso come un percorso che si rivela in retroazione, quando cioè il significante S2, che segue, incontra l’S1 che lo precede.
In psicoanalisi la scrittura del caso clinico mette in risalto il rapporto tra scienza e creatività.
Nello sviluppo traumatico del borderline non si è potuta istituire la causa del desiderio.
Nel mio intervento al ventennale di Jonas ho sostenuto che una delle conseguenze della nascita di Jonas è stata l’invenzione di una nuova lingua in psicoanalisi.
Nell'ultima lezione del Seminario XX Lacan afferma “che il sapere, che struttura con una coabitazione specifica l’essere che parla, ha un grandissimo rapporto con l’amore. Ogni amore si sostiene con un certo rapporto tra due saperi inconsci”.
Cos’è lalangue? Jacques Lacan lo illustra mirabilmente nell’ultima lezione del Seminario XX.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.











