Possiamo dire che i soggetti nevrotici si rifugiano nel proprio Io perché si difendono dall’esperienza dell’inconscio e non vogliono assumersi la responsabilità del proprio desiderio.
La nevrosi ossessiva è caratterizzata dalla ricerca del senso e sopporta male il non-senso, in questa struttura clinica il soggetto esige che tutto sia simbolizzato in maniera esaustiva. Nell’isteria invece il soggetto si presenta per la via della mancanza d’essere e dimostra quanto il senso sia insufficiente a render conto dell’essere del soggetto.
Nella dinamica transferale l'analista può collocarsi, o essere collacato dal paziente, nella posizione dell'Altro della domanda. Ciò vuol dire che sulla figura dell'analista vengono proiettate quelle richieste che erano state originariamente rivolte al primo grande Altro con cui il soggetto è entrato in relazione in un'epoca precoce del suo sviluppo.
La rettifica soggettiva non è semplicemente un cambio di direzione o una svolta nel proprio percorso. La rettifica di cui parla Lacan è un'esperienza in cui il soggetto incontra la sua divisione soggettiva.
Alessitimia è un termine che indica un rapporto congelato con la vita emotiva. L'alessitimia ha una notevole importanza clinica in tutti quei sintomi psicopatologici che mettono in primo piano il corpo.
L'interpretazione psicoanalitica rischia di diventare illazione quando il significato attribuito alle parole del paziente deriva da un sapere precostituito.
Il complesso di Edipo segna una tappa fondamentale nello sviluppo psichico e relazionale dell'essere umano. Il complesso edipico per Freud e Lacan è un passaggio simbolico che fonda la dimensione desiderante del soggetto.
L'angoscia si presenta sempre quando ci troviamo di fronte all'enigmaticità del desiderio dell'Altro. L'angoscia ci destabilizza perché non abbiamo punti di riferimento per interpretare cosa l'Altro vuole da noi. Inoltre mentre proviamo angoscia non ci sentiamo padroni del turbamento che offusca i nostri pensieri e invade tutto il corpo.
Nella vita di una persona l’esperienza del Reale non si lascia insabbiare in nessun romanzo familiare, il Reale rimane sempre come un detrito mnestico e corporeo che nessuna elaborazione simbolica può corrodere fino in fondo.
Il soggetto nevrotico cerca nella mappa dell'Altro la spinta e la direzione per mettersi in gioco nella sua vita. Un elemento centrale dell'esitazione del nevrotico è la necessità di essere riconosciuto dall’Altro.
Isteria e nevrosi ossessiva possono essere concettualizzate come due declinazioni diverse della struttura nevrotica, ciò non vuol dire però che siano due linguaggi differenti o due codici contrapposti. Si tratta piuttosto di una torsione che viene impressa alla stessa struttura di linguaggio.
Nella separazione da una parte osserviamo l’appello che il soggetto rivolge all’Altro per ricevere il complemento alla sua mancanza d’essere e dall’altra il soggetto si interroga sul desiderio che apre una divisione (Spaltung) nello stesso Altro.
Nell’insegnamento di Lacan il discorso è una struttura di elementi che prova a tenere insieme la dimensione del significante e quella del godimento, ossia la parte della nostra vita che riesce a essere rappresentata e condivisa e quella invece che ci rimane appiccicata addosso come un vissuto sensoriale ed emotivo che risulterà sempre intraducibile.
Il Nome-del-Padre e il fallo sono due concetti che nell'insegnamento di Lacan indicano la funzione metaforica del linguaggio.
I concetti di alienazione e separazione sono il risultato del ricorso di Lacan alla logica degli insiemi – rispettivamente alle operazioni di «unione» e «intersezione» – al fine di articolare il soggetto, l’Altro e l’oggetto a.