Le persone che leggono, ascoltano e si lasciano toccare dalla parola di Massimo Recalcati sono interessate al suo discorso non perché parli di Lacan in modo comprensibile. Ripercorrendo l’insegnamento di Lacan Recalcati esprime sicuramente un discorso chiaro a tutti ma spinge anche ciascuno a interrogarsi sulla singolarità del proprio desiderio.
In psicoanalisi, ma anche nella psicologia della creatività, si parla di insight per indicare quel momento così affascinante dove l’invenzione si confonde con l’inventore, dove ogni nuova configurazione scaturisce dalle possibilità aperte da un nuovo punto di vista.
Nella pratica clinica il significante del fallo può essere rintracciato in base alla struttura o al funzionamento del soggetto. Sicuramente la funzione del significante fallico non è operativa nella psicosi e nel borderline.
Nel libro L'uomo senza inconscio troviamo due aspetti principali dell’opera di Massimo Recalcati. In esso il rapporto soggettivato con il testo di Lacan è strettamente intrecciato con un modo di essere psicoanalisti che è sensibile ai temi e ai problemi della contemporaneità.
La teoria della testimonianza di Massimo Recalcati ha segnato un cambio di paradigma nella psicoanalisi lacaniana perché ha riportato l’attenzione sul Padre-soggetto prima ancora che sul Padre-significante.
Nel complesso di Edipo il Nome del Padre funziona come una metafora perché il meccanismo della metafora sostituisce un significante con un altro significante.
Alessitimia è un termine che indica un rapporto congelato con la vita emotiva. L'alessitimia ha una notevole importanza clinica in tutti quei sintomi psicopatologici che mettono in primo piano il corpo. L'alessitimia è stata infatti concettualizzata nell'ambito delle ricerche in psicosomatica.
EMPATIA E IMMEDESIMAZIONE. Nel lavoro clinico la parola empatia va intesa come scoperta dell’Altro e non va quindi confusa con l’immedesimazione nell’altro. Nella cura del paziente borderline possiamo trovarci di fronte a un soggetto che ci chiede di essere aiutato immedesimandoci nel suo vissuto, un vissuto emotivo che diventa spesso estremamente disperato e dilagante.
Il controtransfert è un’esperienza possibile anche per gli psicoanalisti più collaudati, se non si ammette simbolicamente questa possibilità essa ritornerà nel Reale sotto forma di agiti dell’analista.
Il discorso dell’analista viene prodotto da un mezzo giro del discorso isterico. Il discorso dell’analista prende forma grazie a un taglio interpretativo che consiste nel dare rilevanza alla presenza dell’oggetto piccolo a nella trama discorsiva del paziente.
Nell’ambito della psicoanalisi lacaniana il fallo è un concetto che subisce diversi aggiornamenti e viene declinato su ogni registro dell’esperienza (Immaginario, Simbolico e Reale).
L’attivazione del lavoro analizzante che avviene in una cura non è un processo psicodinamico che può essere medicalizzato o confinato dentro le prassi e procedure dei vari approcci terapeutici.
Sulla base della mia esperienza clinica la depersonalizzazione e la derealizzazione di tipo psicotico è molto diversa da quella borderline.
L’atto analitico è quell’intervento clinico non preordinato (e creativo-abduttivo) che può toccare quel qualcosa di singolare del soggetto aprendo un’alternativa alla ripetizione dell’inconscio.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.