
Non esiste rapporto sessuale
La riflessione psicoanalitica di Jacques Lacan ci offre una possibilità per approfondire la specificità dell’amore. L’esperienza del godimento è strutturalmente destinata a una perdita di soddisfacimento, poiché rappresenta la ricerca ripetitiva di una pienezza immaginaria che risulta impossibile.
Secondo la prospettiva psicoanalitica il rapporto sessuale rappresenta la ricerca di un’unione capace di completare e superare la distanza che separa il soggetto dal proprio “oggetto perduto”. Eppure l’essere umano non riuscirà mai a riappropriarsi di una pienezza che sembra rimandare a un’esperienza mitica di soddisfacimento.
Da questo punto di vista il rapporto sessuale è destinato a fallire e a deludere l’attesa di ritrovamento dell’oggetto perduto. Sul piano della relazione sessuale non può avvenire la ricongiunzione del soggetto con quell’oggetto che darebbe la sensazione di fare Uno con l’Altro. È per tal motivo che in termini provocatori Lacan affermava che “non c’è rapporto sessuale” (Lacan, Il seminario, Libro XX, Ancora, p. 33).
“Non esiste rapporto sessuale” vuol dire dunque che gli esseri umani, sul piano del godimento sessuale, rimangono reciprocamente in esilio: non c’è infatti un’esperienza del rapporto tra i due godimenti, poiché uno dei due rimane precluso, inaccessibile.
È pur vero che il nostro corpo ci apre alla relazione con l’Altro, ma nessun rapporto sessuale potrà fare dei due godimenti Uno. Il godimento è in fondo un’esperienza che ci divide dall’Altro, così come fa il dolore fisico.
L’incontro con il partner si realizza allora sullo sfondo dell’esilio da un rapporto che possa compiersi sul piano sessuale. L’amore emerge come unica “supplenza” possibile.
Si tratta di una supplenza e non di un complemento, perché l’Uno rimane di fatto impossibile: nonostante l’amore rappresenti una tensione verso l’Uno, “non fa mai uscire nessuno da se stesso” (Lacan, Il seminario, Libro XX, Ancora, p. 45).
Per qualche spunto in più guarda questo video sull'invenzione della coppia:
Nicolò Terminio, psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.