
La perdita dell’evidenza naturale
Studiare i classici della psicopatologia fenomenologica è ancora oggi un esercizio ineludibile tanto per ogni apprendista in psicoterapia quanto per ogni clinico di lunga esperienza.
Tra le pietre miliari della letteratura antropo-fenomenologica spicca La perdita dell’evidenza naturale di Wolfgang Blankenburg, un testo che ci permette, ancora oggi, di confrontarci con la questione clinica della psicosi.
La tesi fondamentale della ricerca fenomenologica di Blankenburg sostiene che il nucleo fondamentale della psicosi vada rintracciato nella perdita dell’ovvietà semantica che fa da sfondo al nostro essere nel mondo. Il caso clinico di Anna Rau viene presentato e discusso come un esempio paradigmatico della radicale compromissione del rapporto tra esistenza e fondamento, tra senso e soddisfazione.
Mondo, tempo, Io e relazione
L’analisi antropo-fenomenologica di Blankenburg si sviluppa lungo quattro direzioni:
- la trasformazione del rapporto con il mondo;
- la trasformazione della temporalizzazione;
- la trasformazione della costituzione dell’Io;
- la trasformazione della costituzione intersoggettiva.
La ricerca fenomenologica e daseinsanalitica ha generalmente privilegiato, per la sua rilevanza diagnostica, l’aspetto produttivo-paranoide delle psicosi.
Il clamore del delirio rende più chiara, oltre che indiscutibile, l’alterazione del mondo psicotico.
Sebbene le forme allucinatorie e paranoidi sottolineino la differenza tra l’essere-nel-mondo dei pazienti psicotici e quello di altre manifestazioni psicopatologiche, è opportuno però non confondere il contenuto delle psicosi (la metamorfosi del mondo) con la modificazione della relazione io-mondo (il mutamento di stato) che presiede ogni strutturazione del mondo.
È proprio questa differenziazione che ha portato la ricerca fenomenologica e daseinsanalitica a un ampliamento della prospettiva del rapporto predicativo con il mondo al rapporto antepredicativo e preverbale.
Lo stravolgimento del senso, indicato da Conrad con il termine “apofania”, offusca, in virtù della sua natura altamente espressiva, il rapporto pre-verbale e ante-predicativo con il mondo [Cfr. Conrad K., Die beginnende Schizophrenie,Thieme, Stuttgart 1958 - citato da Blankenburg W. (1971), La perdita dell’evidenza naturale. Un contributo alla psicopatologia delle schizofrenie pauci-sintomatiche, ed. it. a cura di Ferro F.M., Salerno R.M., Di Giannantonio M., pref. di Ballerini A., Cortina, Milano 1998].
Per qualche spunto in più guarda questo video sul delirio e il sasso in bocca del significante:
Nicolò Terminio, psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.