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Il desiderio dell’analista introduce la dimensione pulsionale dell’inconscio nello scorrere della catena significante.

L’analista si fa sembiante dell’oggetto a

L'oggetto piccolo a può essere meglio raffigurato pensando a un vuoto anziché a qualcosa di pieno. Non va allo stesso tempo inteso neanche come un vuoto da riempire, l'oggetto piccolo a è piuttosto quel vuoto attorno a cui il godimento pulsionale fa il suo giro. 
 
Nel transfert il desiderio dell’analista non implica soltanto il passaggio dal Reale al Simbolico. Il desiderio dell’analista introduce anche la dimensione pulsionale dell’inconscio nello scorrere della catena significante.
 
La presenza dell’analista deve mostrare quell’aspetto di interferenza che si insinua nell’autómaton significante per via della tuché del reale. L’analista deve cioè assumere le sembianze di quella parte non simbolizzata che viene indicata dal concetto di godimento.
 
L’analista deve anche mostrare il significante a partire dall’esperienza del godimento.
Nella relazione transferale l’analista è in seduta anche per presentificare l’inciampo del sapere testuale (l’oggetto a) e per mettere l’analizzante al lavoro su un sapere che ha come referente quella stessa dimensione pulsionale che separa il soggetto da ogni identificazione ai significanti dell’Altro.
 
Ecco ritornare ancora una volta nel transfert la tuché dell’inconscio, la dimensione Reale dell’inconscio che si presenta innanzitutto come un inciampo della catena significante o come un incontro dal valore traumatico.
 
La riduzione al reale a cui punta l’intervento dell’analista mette quindi in luce il significante padrone (S1) come significante del trauma.
 
Per qualche spunto in più guarda questo video sul transfert come romanzo e come lettera:
 

 

 
Nella psicoanalisi lacaniana gli S1 che vengono estratti dal discorso analitico sono degli elementi isolati dalla catena significante e assumono più il valore del tratto unario che quello del significante maître.
 
Si tratta di S1 che sono fuori dalla ripetizione promossa dalla struttura dei significanti, in questi S1 emerge l’Uno-tutto-solo.
 
Sono il tratto unario che imprime un marchio di godimento al soggetto, sono quella lettera che irrompe nella vita del soggetto senza ancora rappresentarlo, ossia senza ancora connettersi a nessun altro significante.
 
Questi S1 non hanno dunque il valore di significante, ma mostrano la dimensione Reale del linguaggio.
Gli S1 prodotti dal discorso dell’analista parlano della lalingua, del cuore pulsante del parlessere e della lettera di godimento che mostra la singolarità dell’essere umano. Nella nostra vita potremo scambiarci  e condividere i significanti, ma non potremo mai condividere quella lettera asemantica che rappresenta il segno distintivo della nostra singolarità.
 
Per qualche spunto in più guarda questo video su sciame, lettera e godimento:
 

 

Psicoterapeuta Torino
Nicolò Terminio, psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
La pratica psicoanalitica di Nicolò è caratterizzata dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata.
Allo stesso tempo dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.
I suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e in particolare la clinica borderline.

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