L'Altro e la relazione empatica
In ambito psicoanalitico lacaniano l’utilizzo della parola Altro con la A maiuscola serve a indicare un’alterità radicale con cui non possiamo immedesimarci.
L'incontro con l'Altro è una sorgente fondamentale della creatività umana e si configura sempre come un mistero.
Per indicare invece un rapporto dove è possibile l’immedesimazione o il rispecchiamento viene utilizzata la parola altro con la a minuscola. L’altro con la a minuscola è il simile, la persona in cui possiamo rivederci o che possiamo comprendere attraverso un’analogia con i nostri vissuti.
La vera relazione empatica avviene dunque con l'Altro con la maiuscola e non con l'altro in cui ci immedesimiamo.
Sul versante patologico l’altro con la a minuscola è l’altro del narcisismo, cioè l’altro che diventa un doppione della nostra immagine riflessa allo specchio e a cui è demandato il compito di confermare la nostra identità.
In estrema sintesi, potremmo dire che l’altro è conoscibile per immedesimazione e rischia sempre di scivolare in un doppione narcisistico della nostra immagine. L’Altro invece è l’alterità radicale che risulterà sempre inassimilabile a ogni nostro tentativo di conoscenza e immedesimazione.